Robotica Creativa e disabilità visiva
Robotica creativa e disabilità visiva
Il deficit visivo
Toccare è vedere con le mani
Lavorare con materiali tridimensionali rende la robotica creativa idonea a qualsiasi problema di deficit visivo.
La Robotica Creativa procede, nel suo fare operativo, dal “particolare” dell’oggetto, del pezzo assemblabile, per arrivare all’unità composita dell’artefatto creativo, quale “sintesi concreta” delle varie parti, conseguenza ultima di un processo articolato e complesso, che presenta modalità analoghe a quelle proprie della percezione tattile, la quale, attraverso il “particolare” (molteplicità dei dati sensibili percepiti dal tatto), arriva all’”universale” (sintesi dei dati sensibili in un’immagine mentale).
La percezione tattile, puntiforme, così come è stata intuita sorprendentemente da Braille, trova difficoltà ad essere percepita (educata) in chi non vi
è allenato dalla nascita; la continua stimolazione dei recettori tattili, attraverso materiali di uso non consueto e promiscui può stimolare più versanti, da quello tattile e quello immaginativo.
Al fine di mantenere vivo l’uso del Braille – sia per l’importanza che riveste nell’ambito della rappresentazione spaziale dei soggetti con deficit visivo, sia perché è un tipo di codifica che, se non è sottoposta a un costante esercizio, viene facilmente dimenticata, sia perché, sulla base della sua struttura puntiforme, stimola i recettori tattili (canali di Messner) di uguale conformazione – si è fatto uso dell’apposita etichettatrice, per la realizzazione delle scritte da apporre sui barattoli contenenti i materiali robotici classificati.
Braille reso con tasti del telefono
Braille reso con condensatori
Per approfondimenti, si rimanda al seguente link
http://www.educationduepuntozero.it/community/robotica-creativa-disabilita-visiva-4038868524.shtml